Inno di lode del giusto


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Salmo 92 (91) traduzione CEI 2008
Inno di lode del giusto


1 Salmo. Canto. Per il giorno del sabato.

2 È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,

3 annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,

4 sulle dieci corde e sull’arpa,
con arie sulla cetra.

5 Perché mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l’opera delle tue mani.

6 Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri!

7 L’uomo insensato non li conosce
e lo stolto non li capisce:

8 se i malvagi spuntano come l’erba
e fioriscono tutti i malfattori,
è solo per la loro eterna rovina,

9 ma tu, o Signore, sei l’eccelso per sempre.

10 Ecco, i tuoi nemici, o Signore,
i tuoi nemici, ecco, periranno,
saranno dispersi tutti i malfattori.

11 Tu mi doni la forza di un bufalo,
mi hai cosparso di olio splendente.

12 I miei occhi disprezzeranno i miei nemici
e, contro quelli che mi assalgono,
i miei orecchi udranno sventure.

13 Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;

14 piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.

15 Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,

16 per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità.

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Salmo 92 (91) traduzione di Davide Brullo

Salmo
inno
per il Sabato

Il bene è onorare Yhwh
compilare il Nome dell’Alto

la mattina
narrare il tuo amore
la notte la tua fede

sulle dieci corde
sopra la lira
accordati alla cetra

mi dai gioia Yhwh
nei tuoi gesti esulto
per l’opera delle tue mani

le tue opere sono immani Yhwh
                       abissali i tuoi pensieri

l’idiota non comprende
il malvagio è sordo

fruttificano i perversi
e il male fiorisce
per essere sterminato
                       per sempre

ma tu sei superiore a tutto Yhwh

i tuoi nemici moriranno Yhwh
scompare chi propaga il male

m’invade la forza
sono come un bue
mi ungi con olio nudo

il mio occhio scuote le spie
cose orride odo
su chi mi affibbia il male

il giusto è solido come una palma
alto come i cedri del Libano

piantati nei recinti di Yhwh
nelle forre di Dio fruttifichiamo

vecchi e ancora sgorga il frutto
                       freschi e vigorosi

narrano che retto è Yhwh
                                   mia rocca
            non c’è frattura in lui

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Salmo 92 (91) traduzione di David Maria Turoldo
Cantico per il giorno del sabato

Potremo anche noi, pur in mezzo alle molte vicende avverse, conservare la luce degli occhi per vedere il tuo bene, Signore? E l’equilibrio, e la gioia di cantarti, e il gusto di vivere! Ed essere liberi dall’incantesimo delle provvisorie fortune dei malvagi. E conservare – anche avanti negli anni – la freschezza del credere e dell’operare. Non avendo perso mai la grazia della contemplazione: almeno nel sabato, giorno della tua festa, «quando fu abitata la terra».

2 Bello è lodare il Signore,
inneggiare il tuo nome, Altissimo:

3 annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà nella notte,
4 cantando sul liuto e la cetra
e dietro i mormorii dell’arpa.
5 Dio, che gioia le opere tue;
sono le imprese delle tue mani
a farmi esultare.

6 I tuoi grandi e famosi prodigi, Signore:
un abisso sono i pensieri e le opere;
7 un abisso inesplorabile all’uomo insensato,
del tutto insondabile allo stolto.
8 Se fioriscono gli empi come erba
e arride fortuna ai malvagi,
è perché saranno annientati per sempre.
9 Mentre tu sei l’eccelso in eterno:
Dio Signore, esisterai per sempre.
10 Ecco i tuoi nemici, Signore,
ecco i tuoi nemici già cadono:
tutti i malfattori saranno dispersi.
11 Tu innalzi la mia fronte come d’unicorno,

cosparso d’olio splendente.
12 E gli occhi fiammeggeranno di scherno

su quanti m’insidiano.
E con indifferenza udiranno le orecchie
le sciagure dei perversi che mi si mettono contro.

13 Il giusto fiorirà come palma,
come un cedro del Libano punterà in alto:
14 trapiantati negli atri di Dio,
negli atri del nostro Dio
così fioriranno.

15 Frutti daranno pure in vecchiaia,
sempre ricchi di linfa e verdezza:
16 per annunziare quanto è giusto il Signore,
lui la mia rupe monda da ogni male.

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L’immagine è: Giudizio finale, Basilica di Santa Maria Assunta, Torcello. Ad opera di maestranze veneziane della fine dell’XI secolo o inizio del XII, con alcune parti ricomposte da mosaicisti bizantini e veneziani alla fine del XII secolo, forse a seguito del violento terremoto del 1117 che causò il crollo di alcune parti della chiesa.