peQuod 2025

Collana portosepolto, diretta da Luca Pizzolitto e Massimiliano Bardotti
Volume a cura di Luca Pizzolitto

Prefazione di Francesca Serragnoli

Dalla prefazione:

La poesia di Sheila mi pare nasca dell’accoglienza di quello che vede. La poesia scarta le parole di troppo, ed è per sua natura sintetica e frutto di un lavoro di cesello, ritmo, voce. Ma la poesia non scarta le cose, si può parlare di una mela o di una stella, ma sempre dentro un paesaggio che si è accolto e non frantumato. Ci si fida delle piccole cose se sono dentro a un ordine più grande.
[…] La poesia non sceglie il meglio delle cose, non ritaglia il poetico, come ben sappiamo, ma è come se scegliesse di prendere in braccio dal panorama, se lo ama, un cucciolo fra i tanti.
È questa una poesia piena di quiete. Sembra quasi la traduzione da un dialetto. Sheila dedica questo libro ai figli e all’eterno dentro al quotidiano. Tutte queste piccole cose del quotidiano che vengono raccolte come vita suscitano vita.
Questa forza è la commovente generosità della natura. La poesia non dona eternità, non ha questo potere, anzi è l’anti-potere, è un servizio e non un potere, dove, scrive Sheila, dove niente è perduto – tutto è raccolto. Quanta delicatezza nel pronunciare nuovamente e senza megafono quel che c’è, nella propria vita, con fiducia.

Francesca Serragnoli


Fotografia di Harold Feinstein


*

Novembre è un lago profondo
la luna gesso nel cielo d’ardesia.
Polvere umida il velo sottile
tra la guerra dei corpi e la stanza accanto.
La luce si stringe nel buio che avanza
dove niente è perduto – tutto è raccolto.

*

A febbraio la luna della neve
spazza il tempio del corpo.
Dal misterioso segreto sussurrato
ricevo la protezione dell’alce.
Sott’acqua un canto senza parole
culla la vita che torna all’infinito.

*

Conchiglia, concavità femminile
di forma auricolare
involucro della memoria del corpo
silenzia il suono che non so ascoltare.
Si arrende agli estranei –
vengono da ogni parte del mondo
per dire la Parola casa.

*

Stasera le cicale suonano in pineta
il sole scorre dietro la parete di alberi
penso di chiamarti senza niente da dire
solo perché mi manca parlarti.

*

Per le volte in cui mi chiedi – di cavalcare il temporale
mentre vorrei solo sparire – sotto il pavimento
pianto mani e piedi nudi a terra – finché il vento
– sopra le nuvole nella foresta accesa –
spazza le ragnatele dagli angoli degli occhi.

*

Grata rompo il silenzio con parole di carta
che bisbigliano sogni alle ombre della veglia.
Sola in un tempo lento di cicale, cammino
per strade di campagna in cerca del possibile
dove minimi gesti di cura creano risonanze infinite
nel cerchio dell’anello di stelle e lucciole parallele.

*

Sheila Moscatelli è nata a Terni il 31 dicembre del 1977, si è laureata in Medicina e chirurgia e specializzata in Reumatologia presso l’Università degli studi di Perugia e vive a Ravenna, dove fa il medico. Suoi inediti appaiono su blog letterari e riviste on line come “Atelier”, “Interno Poesia”, “Poeti Oggi”, “La poesia e lo spirito”, “Verso-libero”. Alcuni suoi testi sono stati tradotti in spagnolo per il Centro Cultural Tina Modotti. Ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie L’essenziale per la casa editrice Firenzelibri nel 2023. Collabora come redattrice ed editor alla collana di poesia Fuori Stagione.