Les Flâneurs Edizioni 2025


collana Icone, a cura di Alessandro Cannavale e Elisabetta Destasio Vettori
prefazione di David La Mantia


Emanuela Mannino, con Movimenti (Les Flâneurs Edizioni 2025), consegna un dettato poetico che s’apre ad ampie tematiche, fluendo tra l’intimo e il cosmico, in una “idea costante di ricerca, la ricerca di un luogo incontaminato, mitico, primigenio, scavato nella coscienza, nel proprio daimon. È un viaggio fuori, ma soprattutto dentro di sé”, come ben nota David La Mantia in prefazione.
La silloge, suddivisa in cinque stazioni emotive – Inquietudini, Distanze, Luce, Incontri, Forza — descrive quasi una mappa simbolica i cui punti di snodo ribadiscono l’attitudine nativamente tensiva dell’animo umano: il divario tra presenza e assenza, tra radicamento e distacco, tra oblio e rimembranza, tra scoscendimenti della perdita e vitali rinascite.
L’essere umano, dolorosamente incompiuto, si offre nella materia fragile del corpo, ma con cuore e sguardo volti all’assoluto: “Il mio cuore è/ una bara bianca:/  ogni alba prega un fiore”. L’immagine è spesso naturalistica e originaria, essenziale — fiore, vento, tramonto, mare, germogli — valida ad avviarsi in lampo o reliquia, a celebrare l’elemento primo, di comune appartenenza; così, nel ritmo scandito da anafore e ripetizioni, nella voce di Mannino s’avverte la necessità di ricruentare il vissuto per guarirne gli strazi, in un atto quasi rituale.
Movimenti disegna in versi le figure dell’oscillazione: l’esistenza che s’infrange e rifiorisce, che sfuma e di nuovo s’addensa e resiste, inscrivendosi nell’atto poetico con la propria connaturata precarietà.

*

Fotografia di Henk Jonker, The Netherlands 1947

da: Movimenti (Les Flâneurs Edizioni 2025)

Urge

Urge la pioggia
che lavi via il mare
dai basolati d’onde
gli sporchi inganni.
Urge la terra
che liberi i pori del mondo
e sfiati germogli di pianto.
Urge un canto di nuovo vento
che scivoli voci allo spazio
dipinti di incanto
sui rami del tempo.
Urge un valzer di tramonto lento
che alzi note di dolore spento
all’alba – Santa madre scampanare.

*

Finalmente

Non ho abbastanza terra
per il mio piccolo vaso di semi bianchi.
Non ho braccia lunghe
abbastanza
per raccogliere le distanze e farne
un campo di abbracci.
Sono in difetto con me
con la vita
con l’albero spoglio di luminosi sguardi.
Sono il difetto del cielo imprevisto
che sverna turbolenze di mare aperto.
Non ho abbastanza voce
per cantare il mistero della notte
con la sua goccia di sempiterna luna.
Mi abbraccio
e come cencio vuoto – aspetto.
L’amore mi porterà con sé.
E ogni cosa avrà
la sua radice
nel vento. Per essermi – finalmente
                                                     accanto.

*

D’Eterno

Amore, odio,
l’amore nell’odio.
Turbine di mare
neve di ebano
questo è il mio volto
questa è la mia casa.
E la casa
ha un tetto aperto
e lo spazio affiora al vento
io sono vento
che lega vivo l’albero
all’albero morto.
La vita e la morte viva
questa la forma
questo l’istante
d’un assolo d’Eterno.

*

Le tue dita

Le tue dita
preparano l’abbraccio.
Saremo luce
sino all’ultimo buio esploso.
Percorreremo
l’ubiquità degli angeli
sul filo della terra.
Terra
saremo
e vocazione di cielo.

*

Resta

Meno di niente, un grano di cielo
tutto il tuo affanno
uno strapiombo di mistero.

Scruta bene
tra le correnti del tempo
sussurrano sentieri
che portano il tuo nome
involali al tuo respiro
involati alle quiete ombre.

La tua mano vuole il tuo volto.

Senti bene
lo scricchiolìo del silenzio
alza la polvere
gronda la tempesta
frantumati – ma resta

Nessuno si salva mai
                                    intero.

*

Emanuela Mannino (Palermo 1976) è docente di scuola Primaria. Ha pubblicato per la poesia: Sole Ribelle, Versi di bellezza e di resistenza (Ensemble 2020); Eppure (Controluna 2022); Erotanasie – Fantasie d’amore e mortepoema a due voci con Giannino Balbis, (Macabor 2023). Una sua poesia fa parte del disco Old folk for new poets (New model label 2021), e un’altra è presente nell’antologia Negli occhi bambini – Poesie e voci per ritrovare il mondo dell’infanzia (Scrivere Poesia Edizioni, 2022). Per la narrativa ha pubblicato un micro-romanzo nel collettivo: Tina-Storie della Grande Estinzione, (Aguaplano 2020); un racconto in Congiunti – Racconti della pandemia (Ensemble, 2020); un racconto nell’antologia Cartoline dalla Sicilia (L’Erudita 2023); una fiaba natalizia nell’antologia Un magico e prezioso Natale. Piccoli racconti per bambini di tutto il mondo (Macabor, 2023). Scrive per Le Finestre de L’irregolare, per Circolare Poesia, e fa parte della comunità Versipelle.