Makhnovtchina


Fa freddo a Huljajpole.

È rimasto poco di quest’amore condannato
dall’aver avuto vent’anni, dalla durezza
d’una stagione e le piogge torrenziali,
dal Grecale che taglia le facce
e i bombardamenti incontrollati

cicatrici mal curate sulla schiena
o le gengive, fotografie sbiadite
finite nelle scatole da scarpe di case
sempre più estranee

e cambiano i vestiti, le abitudini
il colore del cielo di notte
che ora è sempre arancione
a Berlino, ad Istanbul
gli accenti, gli umori
le cose rotte e minute
che ti facevano commuovere.


Fotografia di Francesco Costa

E ripercorro a volte i marciapiedi grigi
di quest’amore stremato
da troppi chilometri di strade sconquassate
e distanze percorribili solo
a pionieri e dirigibili color seppia

eri lo specchio delle mie solitudini
boreali, un rotolo di cera
dei miei urli disperati
ad Est di qualcosa

e quelle stanze
e quelle finestre
illuminate sempre
mentre in strada si grida
che arriva Tito, o l’atomica.

Ora tutto è contato.
I proiettili, i giorni
soldi e calzini

e nessuno ci ha fatto i monumenti che ci spettano
e sono morti i dittatori – e alcuni amici miei
tutto è lontano e d’ovatta
nello stridio dei gabbiani
nell’epica
confusa e gioiosa e sanguinaria
di un qualche febbraio.

Questo è un tentativo
ingenuo come una rivoluzione qualsiasi
di farci una statua

perché qualcuno l’abbatta un giorno
mentre intorno si festeggia e si sorride
mentre crollano i palazzi e finisce
qualcosa di grande

e ci saranno processi e condanne
e non avremo alibi da portare

poi altri riscriveranno
i libri di storia
e comprerai per qualche soldo
in un antiquario o per strada
i cimeli ridicoli
di un passato

incomprensibile
ormai.

Makhnovtchina – Махновщина, 1920



Francesco Costa (Belluno, 1992) è laureato in Scienze Internazionali e Antropologia e si occupa di fotografia, pittura e parole. Attualmente residente a Venezia, ha vissuto a Gorizia, in Belgio e in Francia, dove ha partecipato al movimento libertario lionese e lavorato come ricercatore presso il poeta e sociologo anarchico Mimmo Pucciarelli. I suoi lavori sono presentati nel sito thisminimalshit.com, i suoi versi sono apparsi su varie riviste (Poetry Factory, L’Altrove, Il Visionario, 210A) e pubblicati nelle raccolte Cipango (2020, Ensemble) e La Foresta dei Cedri (2022, Ensemble). È autore anche del saggio satirico fantafilosofico Manuale di Filosofia Fantastica (2022, Link).
Francesco è qui: https://thisminimalshit.com/