Controluna Edizioni 2022
Prefazione di Serena Vestene


È una poesia immaginifica quella di Miriam Bruni in questa sua raccolta di preghiere in versi: già dal suo titolo il riferimento a un “cromosoma celeste” pare una chiara costruzione immaginale di un pensiero di cella divina da cercare dentro il proprio sé con l’occhio microscopico della fede, un punto focale su cui concentrare tutta la vera attenzione d’anima. È una messa a nudo del proprio Credo, della propria indiscussa devozione alla fonte dell’unica vera energia vitale.
[…] Come la poetessa sapientemente ci ricorda, la croce, il sangue, il dolore, la sopportazione ci devono sempre far ritornare alla nostra sfera umana, un cammino obbligato mai separato dal Cielo ma allo stesso tempo cosciente del tortuoso percorso terrestre a cui far fronte con mitezza e morigeratezza: “Fierezza umile / del camminare, / beltade intima / da conservare”, scrive infatti Miriam Bruni, […] che ha all’attivo un percorso di pubblicazioni che potremmo definire un passaggio tra il dolore e le sofferenze di una vita segnata da accadimenti profondi come solchi, ma che, come arature nell’inverno dei sensi, preparano quasi dantescamente a una rivelazione di paradiso.

Serena Vestene

*

Da: Concentrati sul cromosoma celeste (Controluna 2022):

Tocca,
sfiorami il cuore,
Signore.

O non riuscirò
ad ascoltarti
senza inciampare.

fotografia di Miriam Bruni


*

Stendersi qui,
vicino a te,
costole a terra.
Puoi appoggiarlo − il piede − sul mio collo.
Sui capelli tagliati dopo anni.
Lo so, cammini scalzo,
ma è che di Te mi fido e amo il tuo polso,
la caviglia, e quel tuo muoverti nel mondo.
E il saio
cucito da tua madre
con infinita dedizione.
Ricoprimi, Yeshua, di quelle vesti di pura Luce
che mostrasti sul Tabor. Riposami,
ti prego,
solleva per un poco la mia croce,
bisbigliami l’amore.

fotografia di Miriam Bruni


*

Ho così tanta
stanchezza Signore,
che esco a cercare
le braccia del sole,

sapendo − o sperando −
che è Tuo il suo calore.

E l’esigenza
è così Forte
− di riposare −
che solo lì
vorrei sostare:
su ginocchia pure.

fotografia di Miriam Bruni


*

Certe mattine sento l’amore
salirmi fino agli occhi,
la retina, le ciglia,

e da lì
ridiscendere nel cuore
dopo aver guardato il mondo

− mia famiglia.

fotografia di Miriam Bruni


*

La memoria di Dio sono gli angeli.
E per Te
pavimenti di marmo le acque.

Se poi chiami e ci parli,
Signore,
in farfalle tramuti
i fardelli più cupi.

Guardo il dipinto
e lo Spirito dice:

moneta in cielo
i vostri dolori,
letizia in cuore
lodare il Suo Nome.

fotografia di Miriam Bruni


*

Chiede a tutti di farlo
perché amare non è
per chi è veloce o intelligente,

ma un modo di accostarsi

alle cose, alla gente,
che ne amplifica le doti
e la giusta corrente.

fotografia di Miriam Bruni


*

Calda di doccia
ascolto il respiro
che mi solleva lo sterno.

E penso alle mani,
alle mani
dell’Eterno.

fotografia di Miriam Bruni


*

Miriam Bruni (Bologna 1979) è nata e vive a Bologna. Insegna Lingua e Cultura Spagnole in un istituto di scuola superiore; scrive e traduce, si occupa di fotografia artistica e organizza incontri letterari.
Ha pubblicato: Cristalli (Booksprint 2011), Coniugata con la vita. Al torchio e in visione (Terra d’Ulivi 2014), Credere nell’attesa (Terra d’Ulivi 2017), Così (Ed. Poetry 2018), Falesìa (Ed. Folli 2019), Concentrati sul cromosoma celeste (Controluna 2022), Cuanto cuesta vivir, con Nicola Claudio Palermo (youcanprint 2022).