Interno Poesia Editore 2023

collana Interno Libri

prefazione di Franca Alaimo



Dalla prefazione:

La ricca e complessa materia poetica della silloge Sul margine di Maria Allo trova il suo filo conduttore in una precisa dichiarazione secondo la quale le parole non servono, se sono «incolori senza superficie e senza fondo»: essa mette a fuoco la necessità di coniugare insieme significante e significato, in modo che l’attenzione al corpo visivo e sonoro dei segni non ubbidisca a un compiacimento esornativo ma a una corrispondenza, quanto più fedele, alla qualità dell’inabissamento nel proprio io, e ai dettagli rinvenuti «al centro della croce» di dolore e assenza piantata nella psiche umana.
[…] Maria Allo offre, dunque, sé stessa come un territorio devastato che tuttavia è chiamato dalla poesia a far fiorire luce dal buio, consolazione dallo sconforto: scrivere per lei è il gesto con cui fermare la forza distruttiva del tempo e quella autodistruttiva, la paura di una vita infeconda, che non lascia semi. I suoi semi sono le parole, da far cadere nel suolo del suo abisso lavorato dal fermento della sua ispirazione.
[…] Il percorso della Allo, infatti, non si svolge lungo due realtà parallele: la superficie e il fondo, ricordati all’inizio di questa lettura come i nuclei essenziali della sua poetica, ma come una discesa nel proprio stato d’esilio dal quale risalire guardando la realtà attraverso l’accrescimento e l’immaginario.

*

Sul margine

Si squarcia sulla bocca
il nome che ci detiene
Solo in un punto bianco
si assottiglia la distanza
laggiù alle soglie di ciò
che si dissolve
più in là dentro uno squarcio
che rinnega la luce
scorgi ossa incise nella nebbia
quel rin-tocco mai spento
il pulsare intatto di chi
nasce al suo vedere
come in cerchi larghi ai suoni
di una tempesta un ritmo di dettagli
sciama veloce contro la tua porta


Fotografia di Clyde Butcher, particolare


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Non si muore

Non si muore che soli come puntute foglie
quando basterebbe lo sguardo colmo
di un melo in fiore e il coraggio di un cigno
dalle ali distese in pieno volo

*

Il dolore degli angeli

Lascia impronte quando crolla
luce nei contrari e nel viola
del cielo tesse le ferite di chi
ha attraversato tutto il deserto
il dolore degli angeli diviene
suono che invade la fiumara
acqua che nutre alberi spogli
quando i nessi slittano sul fondo



Fotografia di Clyde Butcher


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Come cerchi amore

Quando il silenzio prende la parola
fluiscono glicini sulle tempie
in luce e ombra sulla sabbia
nell’ inguine nudo del maestrale
quando il silenzio prende la parola
Imperioso un urlo esplode
come àncora stranita in mezzo
al mare finché si mette
in moto una fioritura salda
con più chiara luce tra terra
cielo e tutto vi traspare
così capisci come cerchi amore


Fotografia di Clyde Butcher,



*

Si tinge di viola

Amore la nostra luce in cenere
continuerà a sfiorarsi dopo di noi
come dopo ogni cosa vivente

Si tinge di viola l’aria e intorno raggela
Non fai a tempo a benedire l’annuncio
di un giorno che splende quando imprevista
su queste mani una nebbia fitta
si addensa come la betulla dell’etna
che nel suo strano modo di custodire
il dolore riluce e tersa traspare
saprai la primavera con una parola antica
che colma ogni distanza sulla soglia nuda



Fotografia di Clyde Butcher

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Ombre

L’ombra della terra è più vasta dello spazio
e gli asfodeli scivolano su improvvisi
fili di pioggia nei bagliori dell’alba
come nel vento aspro la disperazione
degli esiliati si fonde ai rumori dei mortai
non c’è salvezza dopo ogni guerra


Fotografia di Clyde Butcher


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Itaca perduta

le tempie del cielo come rogo
su fatti di ogni giorno


Ora che il mondo ci sfugge
la memoria muta in bellezza
il senso di Itaca perduta
Ciò che si consuma ha la sua luce
al riparo di un albero e al respiro
sospeso al varco del pensare
Ora che il mondo ci sfugge
l’amore restituisce
il senso dei nessi tra le cose
con l’armonia che si riverbera
sui nostri sguardi e sul futuro
Non avremo corpi né confini
solo innumerevole esistenza
scorrerà nel vento
Sarà un unico respiro atemporale
a farci adempimento e condivisione

Fotografia di Clyde Butcher


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Maria Allo (Santa Teresa di Riva, ME) è laureata in Lettere classiche, vive e opera tra Catania e Parigi. Docente di Italiano e Latino, ha partecipato a diverse antologie poetiche ed è risultata vincitrice in numerosi concorsi letterari. Tra le sue pubblicazioni: I sentieri della speranza (Gabrieli editore, 1985), Riflessi di rugiada (Albatros, Nuove voci, 2011), Al dio dei ritorni (Galassia Arte, 2014), Solchi. La parabola si compie nei risvegli (L’Arcolaio, 2016), La terra che rimane (Edizioni Controluna, 2018), Talenti di donna (Onirica edizioni, 2013); ha curato Radure (Ladolfi, 2019). È presente con saggi e contributi su molte riviste; ha tradotto il poemetto L’ombra di Athos, testi di Canti di misconosciuta gloria e Guida per la sopravvivenza di giovani esordienti del poeta greco Σωτήριος Παστάκας. Traduce testi di poeti greci su Εξιτήριον .

Maria Allo è anche qui: nugae11.wordpress.com