Lessico madre

Comporta un peso quest’ombra leggera
che si distende nel mare.

Come gli amanti la terra non è sola
nella finitudine della forma.

Esclama e riapprende da una parola non sua.

L’amore il perché dell’amore.
L’amore il mattino dei corpi

Scipione (Gino Bonichi), Piazza Navona, 1930


*

Animelle

Smorfia, scherzo il dispetto
che ti fa aria agli occhi.

Pensiamo a loro con dolore
ma vengono a noi con tenerezza.

Mosche, animelle, soffietti e baci
svuotati dal buio.

Polla siamo di innumerevoli uomini,
di innumerevoli donne.

Tu guardi la terra dove è il mare.

(Formia, settembre 2022)

Scipione (Gino Bonichi), Paesaggio a Collepardo, 1929


*

per Ingeborg Bachmann

Questa la vita che il cuore

Questa è la vita che il cuore
informa e accresce.
Questa la vita nella sua parola.

Non ferma il fuoco
il potere dell’acqua. Più forte,
evocato, avanza e muta
nella forza che ha tentato aspirarlo.

La lotta è nella diversità della genesi
nella informazione del dolore

Solo l’abbandono salva.


Scipione (Gino Bonichi), La meticcia, 1929


*

Domus Augustae

La polvere e la nebbia
come un tempo
prima delle battaglie.

Dilatandosi l’aria
ci consegna al sole.

Ma non è per noi questo schiumare
di vaticini e solstizi.

Gli uomini non sono accetti.

Scipione (Gino Bonichi), Colosseo, 1931

*


Il cielo piega la testa

Il cielo piega la testa,
l’amore restituisce
perché l’opera non è di uno
per la notte che verrà
e a cui non sapremo rispondere.

Ha il peso del pane
prima di essere pagato
e la gioia del ritorno,
l’ulivo insieme raccolto
e insieme deposto insieme alla morte.

L’uccello non è solo un uccello
dove il sole è basso
e il pensiero brucia.

Il lupo
non ha bisogno di avanzare per farci cadere.

Scipione (Gino Bonichi), Via che porta a San Pietro, 1930



*

Gian Piero Stefanoni (Roma 1967) è laureato in Lettere moderne. Ha esorditonel 1999conla raccolta In suo corpo vivo (Arlem edizioni, Roma – prefazione di Mariella Bettarini); nello stesso anno ha vinto il “Premio Internazionale di Thionville” (Francia) per la sezione poesia in lingua italiana; nel 2001 vince il “Vincenzo Maria Rippo” del Comune di Spoleto per l’opera prima. In seguito pubblica una decina di titoli in cartaceo e in ebook, l’ultimo dei quali è Lunamajella (Cofine Edizioni 2019).
Presente in volumi antologici, alcuni suoi testi sono apparsi su periodici specializzati e sono stati tradotti e pubblicati in greco, maltese, turco e spagnolo (in Argentina, Venezuela, Cile e Spagna), oltre che in Francia e in Italia nei dialetti romagnolo, abruzzese e sardo.
Già collaboratore di “Pietraserena” e “Viaggiando in autostrada”, è stato redattore della rivista di letteratura multiculturale “Caffè” e, per la poesia, della rivista teatrale “Tempi moderni”. Dal 2013 è recensore di poesia per LaRecherche.it e dal 2014 giurato del Premio “Il giardino di Babuk – Proust en Italie”.
Tra i riconoscimenti ama ricordare, tra i più remoti, i premi “Via di Ripetta” e “Dario Bellezza”, entrambi del 1997, per l’inedito; tra i più recenti, sempre per l’inedito, il premio “Arte in versi”, sezione poesia religiosa, 2021.